ZOOGRAFIA APOCRIFA
Il mio filosofico serraglio ospita animali sapienti, che hanno seguito linee evolutive strampalate e incongrue.
Una storia naturale parallela dove le capre possono “giraffizzare”, assumere mutazioni abnormi e ibridazioni poco darwiniane...
Nel mio bestiario troverete anche asini a scuola da pappagalli, e cani laureati. Troverete gatti che servono il thè ai topi e uccelli in gesuitica meditazione.
Ma i miei animali dipinti con acribia dureriana e grande verosimiglianza zoologica lanciano una modesta, umilissima sfida anche alla scienza: raccolta qualche anno fa, en noblesse, da Elisabetta Visalberghi, primatologa ed etologa di grande fama.
Presentando una mia mostra intitolata Zoografia Apocrifa osservava che “il sapere scientifico non si basa sulla verità e che il mestiere dello scienziato consiste nel dimostrare che un’ipotesi è falsa e che, pertanto altre ipotesi possono essere vere. E che tali rimangono finchè, a loro volta non vengono falsificate.”
A fil di logica, la nostra scienziata concludeva la sua dissertazione passando sportivamente il testimone allo studioso in grado di falsificare i miei pappagalli sapienti, bianconigli carrolliani, gatti, maestri del thè.