RITRATTI

Non sono un ritrattista: non dipingo fattezze realistiche e non cerco somiglianze fotografiche. Quando mi viene commissionato un ritratto procedo come il protagonista di un celebre libro di Murakami: un incontro  e una lunga, intima intervista. Quello che ne nasce può essere a volte la rappresentazione di un carattere, spesso in forma di animale, oppure l’effige di come il committente immagina se stesso: fors’anche un sultano ottomano o una sirena.

“- Al pensiero che si viene dipinti, poco per volta, si ha l'impressione che ci venga portata via l’anima - 

 - Non portata via ma spostata da un'altra parte, che in fondo, se uno ci pensa, è una buona definizione di arte,- risposi.”

 - Spostata in un luogo più duraturo, cioè? 

 - Certo, se il ritratto è un'opera d'arte, sì .”

 Murakami,  “L’assassinio del commendatore”